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Vito Gallo | Appunti di Viaggio | Primi Imbarchi

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… Penso sempre ai viaggi di licenza da Venezia a Lampedusa, attraversare tutta l’Italia con i treni a carbone e rigorosamente in divisa, si arrivava a Porto Empedocle per prendere il traghetto per Lampedusa. Qualche volta capitava che la licenza si dimezzava, per via del tempo cattivo e il traghetto non partiva per qualche giorno…
Bene, appena congedato, dopo pochi giorni, mi imbarcai con mio padre, facendo le funzioni di ufficiale, pur non avendo ancora nessuna patente. La nave si chiamava BRASILIA Q

 

Brasilia Quinci

La Brasilia Q – e la chiatta che serviva per  il porto di Mazara del Vallo da una sponda all’altra prima della costruzione del ponte. Per passare da una parte all’altra del porto si pagava 20 lire.

Il comandante, come ho detto, era mio padre, Angelo Gallo, che è stato il mio grande maestro, sia professionalmente, che per tutto quello che mi ha insegnato nella vita, per tutti i valori che mi ha trasmesso.

L’equipaggio era formato quasi per intero da lampedusani.
Da come era programmato il lavoro, abbiamo deciso di trasferire la famiglia a Formia. Perché Formia? Perché era il porto dove si andava a scaricare il carico di pesce, pescato nelle acque del SAHARA SPAGNOLO, MAURITANIA, SENEGAL. Siccome la sosta era di pochi giorni e poi si ripartiva per un altro viaggio, che allora durava dai 40/60 giorni e non essendoci ancora collegamenti con l’isola, era impossibile andare a vedere le famiglie e anche perché sia io che mio padre, avevamo sempre in mente di trasferirci da Lampedusa ( quella Lampedusa). Formia comunque era una dimora provvisoria, altre erano le mete, principalmente Anzio, che per me e mio padre era una seconda patria…

…Per le feste natalizie del 1967, mio padre decide di passarle in famiglia, poiché era una vita che non passava un Natale con la famiglia, mi chiama e mi domanda se me la sentivo di fare il viaggio da comandante. Lo rassicurai, cosi lui rimase a terra e io partii per la campagna di pesca, in verità con molta emozione per un incarico cosi importante, nello stesso tempo ero tranquillo, perché avevo un equipaggio meraviglioso ( tutti lampedusani). Approfittando di questa sosta natalizia, avendo mia madre due fratelli che vivevano a Viareggio e che non vedeva da 20 anni, propose a mio padre di andare a passare il Natale con i suoi fratelli. Detto, fatto.
Come ho detto in precedenza, c’era nell’aria sempre l’idea di trasferirci da Lampedusa definitivamente.
Arrivati a Viareggio, tutta la mia famiglia si innamorò subito di questa città, cosi sono ritornati a Formia con il compromesso fatto di tre appartamenti di un palazzo in costruzione. Quello di mio padre, il mio e quello di mia sorella, prossimi tutti e due a sposarci.
Il mio viaggio intanto era andato abbastanza bene. Al rientro a Formia mi sono ritrovato con l’appartamento a Viareggio, dove vivo da più di 50 anni, con figli e nipoti viareggini.
Tornai a fare l’ufficiale con mio padre sul Brasilia Q.


Dopo qualche viaggio, sbarcammo dal Brasilia Q per imbarcarci in un altra barca molto più grande, armatore di Taranto.

Dopo il primo viaggio, l’armatore compra un’altra barca uguale, e quindi serviva un altro comandante. Mio padre, dopo avermi domandato se ero in grado di comandare una barca così grossa e con tante persone di equipaggio, propone me come comandante. L’armatore con qualche titubanza dato la mia giovane età, accetta dietro le assicurazioni di mio padre, che stimava tanto.
Solamente che a quell’epoca i comandanti di pesca atlantica nelle varie piazze avevano una valutazione di 500.000 lire e anche più. A me fanno un contratto di 300.000 lire suscitando in me qualche delusione e qualche lamentela a mio padre.
Mio padre mi porta in plancia e mi dice queste testuali parole,che ho sempre portato con me: L’armatore ti sta affidando un grande capitale,senza conoscerti bene, tu che garanzie gli dai? Fino adesso cosa hai dimostrato? Questo è l’inizio; Se nella tua carriera saprai dimostrare qualcosa di buono,ti farai un buon nome,allora potrai avere delle pretese e un giorno sarai tu a stabilire la tua paga se ne sarai capace.
Quindi pensa solo a lavorare e dimostrare il tuo valore. Fortunatamente sono arrivato al punto di pretendere.
Da qui inizia la mia carriera di comandante che è durata ininterrottamente per circa 40 anni…

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