Imbriacola Lampedusa
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Imbriacola Lampedusa
Se cerchi in rete in un qualsiasi motore di ricerca il termine Imbriacola, quello che troverai sarà legato in qualche maniera a Lampedusa, si parla di vacanze, dammusi, tragedie legate all’immigrazione, e così per pagine e pagine.
Il termine Imbriacole è comunque legato a lampedusa, e in effetti con Imbriacole si denomina la lunga valle che percorre l’isola di Lampedusa da est a ovest quasi segandola in due, sbocca a cala Salina.
Se cambi ricerca ed aggiungi a Imbriacola il termine corbezzolo ecco svelato l’arcano.
In siciliano Imbriacola significa appunto corbezzolo. Si, la famosa pianta tipica della macchia mediterranea cantata anche da G. Pascoli “« O verde albero italico, il tuo maggio è nella bruma: s’anche tutto muora, tu il giovanile gonfalon selvaggio spieghi alla bora ».
Il termine inoltre porta a pensare, a “ubriaco” o che ti “ubriaca” ed in effetti leggendo le caratteristiche del corbezzolo, scopriamo che il frutto è alcolico.
Si, ti ubriaca se mangiato in quantità, non bisogna mangiarne in grossa quantità perché il frutto é alcolico, i Greci lo amavano molto perché li mandava in uno stato di ebbrezza, infatti ogni anno organizzavano la festa del corbezzolo durante la quale si rendevano ebbri e quindi con un carattere più socievole con gli altri”.
Ritornando a noi il corbezzolo riempiva nei tempi passati la omonima valle di Lampedusa e di certo doveva essere uno spettacolo in autunno quando l’albero fiorisce e contemporaneamente ci sono fiori bianchi, foglie verdi e i frutti maturi rossi dell’anno precedente.
Peccato, ormai gli esemplari di questa splendida pianta sono poche e solo da qualche anno si sta tentando di reintrodurlo.