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Jusuf ben Aabar governatore di Lampedusa

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italia emirato musulmano

Jusuf ben Aabar governatore di Lampedusa

Tutti conoscono, chi più chi meno, la storia di Lampedusa, le leggende, gli aneddoti ed altri fatti lampedusani. Molti sanno dei fenici, dei cerchi di pietra, delle vasche del garum della moneta coniata a Lampedusa. Pochi sanno però, chi c’era a Lampedusa, al tempo dei musulmani in sicilia “Ṣiqilliyya“, tra l’827 e 1027 d.c.italia emirato musulmano

Così come tutta la Sicilia, vedi cartina a fianco, l’isola di Lampedusa era abitata da una numerosa popolazione di musulmani. Quanti erano? Vi abitavano stabilmente? Cosa facevano? A tutti questi quesiti, si può rispondere leggendo un vecchio codice tradotto nel 1792 di Alfonso Airoldi, precisamente il “Codice diplomatico di Sicilia sotto il governo degli Arabi, Volume 3, Parte 1“. Cosa vi è tradotto in queste pagine?

 Nel mese di ottobre del 991 d.c. l’Emiro di Sicilia spediva tre bastimenti , uno a Lampedusa, uno a Ghofirah (Pantelleria) ed uno ad Aabuniana (Favignana). Questi tre bastimenti portavano tre lettere ed in quella per Jusuf ben Aabar governatore dei Lampedusani c’era scritto “Abu Alfatuh Jusef ben Aabd Allah, per bontà di Dio,  Emir Chbir  di Sicilia e delle Isole vicine, ti saluta, e ti dice la mia Grandezza, che quando leggerai questa lettera dovrai subito numerare le persone governate da te in Lampedusa, e vuole la mia grandezza sapere con distinzione quanta sia la gente ricca che abita in cotesta Isola, e si dovrà numerare quanti siano gli uomini, le donne, i piccioli, i grandi e quanti i Cristiani, e quanti i Musulmani, e quali persone abbiano bastimenti, o scelandie, perchè quando la mia Grandezza  lo sappia, pensa di disporre una cosa utile a cotesta Isola , e non avendo altro da dirti ti saluta e si segna così: Abu Aisatah Jusuf Ben Aabar Allah, per bontà di Dio,  Emir Chbir  di Sicilia e dell Isole vicine, tuo Signore. In medina di Balirmu lì 2 del mese di Rabialkem 381 (14 ottobre 991).

Il bastimento partito da Palermo (Balirmu) arrivò a Lampedusa 7 giorni dopo  il 9 del mese di Rabialkem, così come riportato nella lettera scritta in risposta dal governatore dell’isola di Lampedusa Jusef ben Aabar e così rispondeva:<  Emir Chbir  di Sicilia e delle Isole vicine, Jusef ben Aabar con la faccia per terra bacia le mani della sua Grandezza, e le dice che il dì 9 del mese di Rabialkem 381 venne da Balirmu in Lampedusa un bastimento , che mi portò una lettera della sua Grandezza del giorno 2 dello stesso mese di Rabialkem 381, nella quale ho letto che la sua Grandezza vuole sapere quanta sia la gente che abita in Lampedusa. Io ho subito numerato le persone del mio governo, ed ho trovato uomini 311 , donne 248, figliuoli poi 230, e figliuole 184 e di questi tutti dell’età sotto i 15 anni e tutti coloro, che io governo, e che abitano in Lampedusa sono Musulmani non essendovi Cristiani. Il negozio di tutti questi abitanti non consiste che nella pescagione del pesce, che salano e poi vendono a coloro che vengono ogni anno a comprarlo. Non vi è gente ricca a Lampedusa, ma li più richi sono quelli che hanno due barche piccole in proprietà, non vi sono però poveri, ma tutti vivono con loro travaglio. Non vi sono né bastimenti né scelandie…

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